Spesso il disturbo dell'attenzione e dell'iperattività non viene riconosciuto correttamente in età scolare e di conseguenza è mal seguito, tanto a volte da esser classificato erroneamente come disturbo psichiatrico. Una cattiva gestione di questo disturbo del comportamento può portare le persone che ne soffrono a faticare a trovare il loro "posto nel mondo", vivendo un susseguirsi di fallimenti: a scuola, sul lavoro, nelle relazioni.. Fallimenti che a lungo andare vanno a ledere la propria autostima, generando senso di impotenza e chiusura verso il mondo esterno.
Una corretta diagnosi e la costruzione di un progetto ad hoc sulle persone con ADHD può aiutarle a riprendere in mano la propria quotidianità e a piccoli passi avvicinarsi all'autonomia abitativa e lavorativa.
Con il progetto selezionato dalla Chiesa Valdese, La Bonne Semence, in collaborazione con i CPS bergamaschi ed in particolare con la Dott.ssa Steiner del CPS di Borgo Palazzo, ha la possibilità di focalizzare l'attenzione sul tema.
Da un lato diffondendo maggior informazioni sull'ADHD, dall'altro prendendo in carico 10 persone con ADHD per sperimentare percorsi di accompagnamento all'autonomia che abbiano come obiettivo l'inclusione.
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Per persone che hanno vissuto più o meno a lungo in comunità terapeutiche, l'uscita e il ritorno ad una vita più autonoma, in appartamento, può generare timori o spaesamento. Accompagnarle in questo delicato passaggio è importante e sino ad ora lo si è fatto quasi esclusivamente con operatori ed educatori in presenza, ma l'innovazione tecnologica avanza sempre di più e può contribuire alla buona riuscita del processo di autonomia.
Con il progetto "Io non ti mollo!", finanziato dalla Fondazione della Comunità Bergamasca, La Bonne Semence sperimenta l'utilizzo delle nuove tecnologie come supporto all'housing sociale di persone con disturbi psichici uscenti da comunità terapeutiche.
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L'ADHD è un disturbo comportamentale da deficit dell'attenzione che in età evolutiva è molto seguito, tanto che di recente è anche riconosciuto tra i DSA (disturbi specifici dell'apprendimento). In età adulta, però, trova poche risposte nell'area socio-sanitaria e a volte erroneamente viene valutato come disturbo psichiatrico, complicando maggiormente la situazione perché inevitabilmente l'approccio non è in linea con la casistica.
Di recente qualcosa si sta muovendo anche nell'approccio all'ADHD adulti con il nuovo ambulatorio specialistico sperimentale di Bergamo con la Dott.ssa Vera Steiner (ASST Papa Giovanni XXIII - CPS di Borgo Palazzo).
Con questo progetto La Bonne Semence intende avviare una decina di percorsi per adulti con ADHD per accompagnarli verso l'autonomia, in un processo di inclusione.