“A volte nei paesi piccoli la vita è più grande”
E’ una frase di Jón Kalman Stefánsson che Roberto Belotti ha utilizzato per parlare della mostra d’arte appena inaugurata presso la Comunità La Bonne Semence 2. Una frase che ben evidenzia lo spirito dell’evento: un evento che è stato in grado di unire l’intera comunità di Valpiana, alla riscoperta dei tesori racchiusi nella chiesa parrocchiale realizzati dal maestro (o meglio, come egli stesso preferisce definirsi, “professor”) Trento Longaretti e dei legami che intrecciano la vita e le opere questo importante artista bergamasco alle storie e alle vite degli abitanti di Valpiana.
La mostra, dal titolo “Sguardi d’affezione” (curata da Roberto Belotti e Giacomo Tiraboschi e realizzata in occasione del centenario di nascita di Longaretti), è incentrata sul rapporto profondo che lega il maestro a Valpiana, come si intuisce fin dal primo sguardo alla locandina dell’evento che presenta la “Bambina in rosa di Valpiana”, un olio su tavola realizzato nel 1928 quando il pittore non aveva ancora compiuto 12 anni.
Ecco un appuntamento da aggiungere in agenda per la serata di mercoledì 22 Giugno (ore 20:30): proseguono le serate di cineforum organizzate presso la Comunità La Bonne Semence di Valpiana. Questa volta a tenerci compagnia sarà la pellicola (si, lasciateci essere nostalgici per un secondo utilizzando "pellicola" come sinonimo di film) basata su fatti realmente accaduti dal titolo Pride. Un film con la regia di Matthew Warchus che ha vinto davvero moltissimi riconoscimenti:
Ecco la trama:
Come anticipato precedentemente, nel weekend del 21-22 Maggio si è svolta l'inaugurazione ufficiale del ONP Bistrò con una serie di eventi che hanno voluto presentare al pubblico la nuova struttura di via Borgo Palazzo 130 (Bergamo) realizzata grazie alla joint venture tra le cooperative sociali Bonne Semence e Namasté sulla spinta ideale dell'APS day care (Assicurazione di promozione sociale) e il fondamentale supporto della Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, della fondazioni Comunità Bergamasca e Banca Popolare di Bergamo, della chiesa Valdese e dell'azienda Gobbo Ascensori.
Questo luogo ha una storia lunga, come ha ben descritto l'architetto che ha curato il recupero dell'edificio: inizialmente faceva parte di una zona dedicata all'idroterapia dell'ex ospedale neuropsichiatrico, in seguito riconvertita in forno per il pane, per poi diventare zona di socializzazione con il piccolo bar con vendita di tabacchi (da cui il nome storico "spaccio").