La prima domanda che un paziente pone entrando in Comunità è “ PER QUANTO TEMPO ? ”
La risposta non è mai di ordine temporale, ma è l’indicazione di un percorso il cui senso e la cui meta è la conoscenza del proprio funzionamento mentale e delle proprie modalità relazionali.
Tutta la costruzione della giornata, dai compiti di casa, dalla psicoterapia di gruppo, all’intenso impegno negli sports, agli incontri di musicoterapia, all’atelier , alla danza, al tai-ci, ha come scopo enunciato e riverificato la centratura della mente e la consapevolezza di sé.
Questa disidentificazione della mente dai propri contenuti rappresenta molte volte uno spazio attraverso cui il paziente recupera una possibilità di “esserci” accanto alla propria sofferenza, diminuendo quella dell’essere “totalità” con la propria sofferenza.
Ci dice un ragazzo : “ ma allora io non sono schizzofrenico “ho” la schizzofrenia.... l’obiettivare uno spazio di osservazione di sé si costituisce come traguardo e insieme punto di partenza del lavoro di ogni giorno.
La settimana è organizzata attorno a tre incontri di psicoterapia di gruppo e si svolge attraverso un ritmo ricco di momenti comunitari: lo sport ( tre volte alla settimana palestra, nuoto, sci..) la musicoterapia, l’atelier, il cineforum, il tai chi, attività che si svolgono in gruppi guidati da tutori preparati che collaborano con gli psichiatri responsabili e con il supervisore.